Gli attuali negoziati commerciali tra Cina e Stati Uniti hanno portato la Cina alla ribalta e così anche le capacità tecnologiche in rapido sviluppo del paese sono state esaminate e dibattute in varie situazioni. Oltre dunque a essere un paese sempre più presente nelle decisioni mondiali e nell'economia, si sta facendo strada anche in campi più particolari e specifici, andando a contrastare quelle che, fino a pochi anni fa, erano le potenze predominanti del settore. Poiché la Cina punta a raggiungere la leadership nelle tecnologie chiave emergenti, gli Stati Uniti sono pronti ad attribuire gran parte dei progressi cinesi al furto della proprietà intellettuale americana e ai trasferimenti forzati di tecnologia. Ma, come qualcuno che ha seguito lo sviluppo scientifico della Cina per anni, ho visto notevoli miglioramenti nella capacità innovativa della Cina, insieme alla base scientifica necessaria per il successo nelle industrie ad alta intensità di conoscenza che cerca di padroneggiare.
Nella sua ricerca di risultati scientifici, la spesa per la ricerca e lo sviluppo della Cina è cresciuta rapidamente negli ultimi due decenni. Ora è seconda solo agli Stati Uniti diventando uno dei maggiori contributori alle letterature scientifiche e ingegneristiche del mondo, con documenti cinesi in campi selezionati che attraggono un numero crescente di citazioni.
I generosi budget scientifici governativi hanno permesso alla Cina di costruire strutture di livello mondiale in diversi settori. Oggi la Cina è sede di una delle più grandi comunità di ricerca al mondo, arricchita da programmi universitari di alta qualità e da scienziati che tornano dall'estero con diplomi avanzati dalle principali università del mondo.
Come è organizzata l'impresa della scienza in Cina?
In contrasto con gli Stati Uniti e con l’Italia, dove la ricerca di base si concentra nelle università, gli schemi istituzionali per la scienza in Cina riflettono un design diverso.
Sebbene ciascuno sia stato ampiamente riformato, la scienza cinese oggi è ancora largamente condotta in cinque settori istituzionali. Negli ultimi anni, il governo cinese ha introdotto politiche per incoraggiare la ricerca collaborativa in questi settori. In particolare ha istituito laboratori nazionali e altri importanti nuovi centri di ricerca, ispirati all'esperienza di laboratorio nazionale negli Stati Uniti ed in altri paesi.
Queste nuove istituzioni - interdisciplinari e incentrate sui problemi progettuali - sono impegnate in una ricerca di alto livello di interesse internazionale. Ad esempio, l'Università della Scienza e della Tecnologia di Hefei è sede di una struttura all'avanguardia per la fisica quantistica e l'informazione quantistica.
Il governo ha anche sponsorizzato la creazione di importanti centri di ricerca nazionali di proprietà del governo all'interno di importanti società cinesi a dimostrazione che, ciò che davvero importa è creare qualcosa di utile, di applicabile, di effettivamente concreto e non più qualcosa da inserire in archivio o per scrivere titoli sulle riviste scientifiche!
Com’è invece la situazione in Italia?
Purtroppo la strada da fare in Italia è ancora tanta e troviamo tra i primi ostacoli una mancata attenzione e presa in considerazione della scienza come autorità competente così come è ancora difficile sfruttare sia l’interdisciplinarità tra i settori e un utilizzo concreto delle risorse e delle scoperte scientifiche ai fini del miglioramento del paese sotto svariati punti di vista. Tutti gli investimenti fatti dalla Cina da un punto di vista economico sicuramente hanno valenza ma è in particolar modo il tipo di approccio che il paese e le istituzioni al comando hanno della scienza e della tecnologia che hanno cambiato realmente le cose. Nessuno, infatti, investirebbe in una conoscenza asettica e sterile, in una conoscenza non applicabile alle situazioni reali di vita e di gestione della stessa. E’ dunque tutto il concetto in sé ad essere sbagliato così come un sistema educativo e una concentrazione della ricerca basata sulle università e non su organi appositi, su istituzioni che possono collaborare tra di esse per realizzare qualcosa più ad ampio raggio, con maggiore risonanza e di effettivo prestigio.