
Il mammut lanoso, che un tempo popolava le fredde tundre dell'Europa, dell'Asia e del Nord America, si estinse circa 4.000 anni fa. La Colossal Biosciences, già nota per i suoi ambiziosi progetti di "de-estinzione" del mammut lanoso e del dodo, ha focalizzato la sua ricerca sull'identificazione dei tratti chiave degli animali estinti attraverso lo studio del DNA antico, con l'obiettivo di ingegnerizzare tali caratteristiche in animali viventi.

Nel caso dei topi geneticamente modificati, i ricercatori hanno analizzato i database genetici per individuare i geni correlati alla struttura del pelo e al metabolismo dei grassi. Sebbene ciascuna di queste variazioni genetiche sia già presente in alcuni topi viventi, la novità risiede nell'averle combinate tutte in un unico esemplare. I topi nati non hanno il loro caratteristico pelo corto, grigio e marrone, ma piuttosto il pelo lungo, ondulato e lanoso del mammut e il metabolismo accelerato dei grassi della bestia estinta, che l'ha aiutata a sopravvivere all'ultima era glaciale della Terra.

Questo esperimento rappresenta una prova di principio entusiasmante, dimostrando la possibilità di trasferire tratti genetici di specie estinte in organismi moderni. Tuttavia, alcuni esperti sottolineano che, sebbene sia possibile modificare il pattern del pelo di un elefante asiatico o adattarlo al freddo, ciò non equivale a riportare in vita un mammut lanoso, ma piuttosto a trasformare un elefante asiatico.

La creazione di questi topi "lanosi" offre nuove prospettive nello studio dell'adattamento al freddo e potrebbe aprire la strada a ulteriori ricerche sull'ingegneria genetica applicata alla conservazione delle specie. Tuttavia, è essenziale affrontare con cautela le implicazioni etiche e pratiche di tali interventi, considerando le possibili conseguenze sull'ecosistema e sulla biodiversità.
Per ulteriori approfondimenti:
- Il sito della "Colossal Laboratories & Biosciences"
- Articolo che sintetizza la storia sull"editing del genoma CRISPR-Cas9