Ma perché se ne parla ancora? E perché, ancora oggi, è fondamentale parlare di dinosauri, esseri estinti milioni di anni fa? La risposta è che tanto la loro proliferazione (quanto la loro estinzione) potrebbe riguardarci più di quello che pensiamo.
Uno studio apparso sul Proceedings of the National Academy of Sciences, ad opera, tra gli altri, dell’italiano Jacopo Dal Corso, si è interrogato circa l’origine dell’evento pluviale carnico di cui, fino ad oggi, si era abbastanza incerti. Secondo questo studio, l’origine di quello che si potrebbe ironicamente indicare come un diluvio universale ante litteram è da ricercare, in realtà, nell’attività vulcanica della grande provincia ignea di Wrangellia, una zona compresa fra le attuali Alaska e Columbia britannica. Una serie di eventi eruttivi avrebbero avuto un tale impatto, secondo gli studiosi, da modificare il ciclo del carbonio, immettendo nell’atmosfera alti livelli di CO2 con un conseguente aumento delle temperature globali. In una reazione a catena continua, il ciclo dell’acqua sarebbe quindi stato profondamente alterato sia in quanto a precipitazioni che in quanto a livello dei corpi d’acqua. Un paradiso umidiccio per anfibi e dinosauri che hanno presto tratto vantaggio da quel favorevole sconvolgimento ambientale.
In un’epoca come la nostra, in cui i livelli di CO2 salgono vertiginosamente, le precipitazioni aumentano e la temperatura media globale sale, sapere di più sui cambiamenti e gli sconvolgimenti del passato potrà forse aiutarci anche a capire quelli che ci aspettano.